Il Parco Naturale di Montioni, un viaggio nella natura e nel tempo.
Per chi ama muoversi nel verde, l’area protetta di Montioni è un paradiso. Sentieri da percorrere in bicicletta, a piedi o a cavallo si diramano felicemente nel suo territorio. A una distanza media di una decina di chilometri dal Mar Tirreno, questa zona ha una superficie di circa  7.000 ettari che fa capo a cinque comuni: Massa Marittima, Suvereto, Follonica,  Campiglia Marittima e Piombino. Nella maggior parte dei casi le sue alture raggiungono i 300 metri e sono ricoperte da una rigogliosa vegetazione, nella quale prevalgono boschi di lecci. Un ambiente botanico così tutelato offre conseguentemente l’habitat ideale per una ricca fauna. Infatti gatti selvatici, caprioli, lupi, daini, martore, molte specie di insetti, volpi, donnole, istrici e ricci si muovono liberamente in questa area protetta, che comprende due riserve statali: la Marsiliana e Poggio Tre Cancelli.
Il Parco naturale di Montioni non è interessante solo dal punto di vista naturalistico. Riserva infatti numerose sorprese per approfondire la conoscenza della storia e del patrimonio artistico di questa zona della Maremma. I resti delle cave di allume per esempio sono una diretta testimonianza dell’estrazione di questo sale che poi veniva tradizionalmente  impiegato nella concia delle pelli e nel processo di fissaggio del colore sui tessuti. Tra i siti di interesse storico, il Parco comprende anche il villaggio minerario voluto dalla sorella di Napoleone, Elisa Bonaparte Baciocchi che disponeva in questa zona di una residenza con stabilimento termale di cui si conservano tuttora le tracce.  La principessa era stata delegata dal fratello a governare col marito Felice Baciocchi la costa toscana, tratto di mare strategico che controllava la navigazione verso la Corsica e il Tirreno settentrionale. Nei primi anni del XIX secolo Elisa Bonaparte, tra le altre cose, promosse in Toscana lavori di bonifica dei terreni paludosi, riorganizzò la struttura legislativa, incentivò la coltivazione di oliveti, alberi da frutta e ornamentali e soprattutto diede impulso a una vinificazione di qualità facendo importare vitigni pregiati dalla Francia. All’interno dell’area protetta di Montioni, il “racconto” storico continua anche nella Pievaccia, edificio religioso fortificato che risale al X – Xi secolo; nei resti del Castello e di antichi insediamenti etruschi e romani.